L’altra sera su La7 davano Il Signore degli Anelli e, facendo zapping, l’ho beccato proprio quando iniziava la mia parte preferita, quella su Gollum. Un esserino calvo, con tre pelucchi sul cocuzzolo della testa, a dire la verità un bel po’ ingrassato rispetto a come me lo ricordavo.
Gollum parla al plurale perché in lui convivono due nature, una buona e una malvagia, perciò è costantemente in contrasto con se stesso. Dice una cosa e poi subito afferma il contrario.
“Vogliamo aiutare lo hobbit”, e, dopo due secondi,”noi odiamo lo hobbit e vogliamo ucciderlo”.
Oppure: “appoggiamo il governo Monti” e, dopo qualche mese, “Monti è uno schiavo della sinistra e lo detestiamo”.
O ancora: “È tutta colpa di Bundesbank se lo spread è impazzito” e la sera dopo: “Noi intendevamo Deutsche Bank, ci siamo sbagliati, perdonaci, siamo molto anziani, tessssoro”.
Gollum l’altra sera era particolarmente ansioso e scisso, perché non sapeva se compiacere Padron Frodo, l’hobbit incazzoso, o dargli apertamente contro, così, nel dubbio, continuava a cambiare registro.
“Ci sei simpatico Padron Frodo, ci fai divertire”, ma dopo lo stacco pubblicitario: “ssstupido hobbit, nessuno è peggiore di te”.
Da una parte, infatti, aveva molta paura che Frodo gli rubasse il suo tesssoro, o meglio che convincesse la gente che il suo tesssoro era rubato, perciò sfoderava gli artigli. Dall’altra, voleva fare bella figura con i nani e gli elfi dei dintorni, far vedere la sua faccia migliore, quindi gli sorrideva e ci scherzava amabilmente. Per fortuna si è risparmiato indovinelli e barzellette sporche, che sono tra le sue grandi passioni. A tratti ghignava compiaciuto sventagliando i suoi sessantaquattro denti in ceramica Richard Ginori (strano: le lo ricordavo un po’ sdentato…avrà fatto l’impianto, come i divi di Hollywood. D’altra parte, vi immaginate Sean Connery che dorme con la dentiera nel bicchiere, sul comodino? O Michael Douglas che va da Wallgreen’s a comprare il Polydent? Anche i Gollum si adeguano al glamour, l’occhio vuole sempre la sua parte), in altri momenti si irrigidiva tutto, ingobbendosi nella postura tipica del predatore che sta per sferrare un attacco.
Era anche molto innervosito dalla presenza di Sam Gamgee, il fedele e scheletrico amico di Frodo (lui invece me lo ricordavo più paffuto), molto diffidente nei suoi confronti. Questo Gamgee è uno che ha passato anni a studiare il curioso caso di Gollum, conosce bene il suo grave problema della doppia personalità e non si fida di quello che dice, mai. Per questo Gollum fingeva di apprezzarlo per compiacere l’altro hobbit, per poi ringhiargli in faccia, troppo infastidito dalla sua presenza per poter continuare la farsa, finché Frodo si è arrabbiato e l’ha sgridato, difendendo l’amico Sam.
Allora Gollum è tornato buono, tutto ossequioso, e si è messo a rosicchiare i suoi conigli crudi, tranquillamente. Ma poi si è agitato di nuovo e ha detto che gli hobbit non “li” facevano parlare, proprio “loro” che avevano diritto più di tutti di farlo, perché erano i più esperti in materia di anelli d’oro e tessssori, avendone accumulati tanti, anzi tantissimi: così tanti da poter donare 95 mila euro a un’amica in difficoltà, considerandoli un piccolo prestitino. Ma a ben pensarci non cosi tanti, in fondo: non abbastanza da aiutare chi i tesssori non li ha, per esempio evitando di licenziarli dalle proprie aziende. Insomma, il solito problemino della schizofrenia.
Alla fine Gollum se ne è andato posseduto dal suo lato cattivo, raccomandando agli elfi e nani che erano lì nei dintorni di non farsi infinocchiare dagli ssstupidi hobbit.
Una cosa davvero inquietante che mi ha fatto rabbrividire.
Uno di quei film, insomma, che quando finisce ti fa dire: “per fortuna è solo un film e i Gollum nella realtà non esistono”.